Niente da fare, la vittoriosa trasferta di Palermo aveva lasciato in dote alla Salernitana, oltre ai tre punti, anche quella speranza che effettivamente questa potesse essere una stagione diversa per Nwankwo Simy a Salerno. Un discreto inizio stagionale,  condito da qualche rete e da una media voto migliore per via di prestazioni volitive ed utili alla squadra, a Palermo sembrava aver trovato coronamento per il gigante nigeriano della Bersagliera. Nulla di tutto ciò, almeno stando alle ultime tre gare disputare dai granata e dal colored ex Crotone, ovvero le sfide interne con Spezia e Cesena e la trasferta lombarda contro la Cremonese. Un solo punto per il team di Martusciello e tre partite negative per il buon Simy, la prima caratterizzata da 90 minuti incolori e da zero conclusioni a rete, la seconda e la terza condite da voti negativi e clamorosi errori sotto porta per il centravanti africano. 

A Cremona Simy si è letteralmente incartato a pochi metri dalla linea di porta della Cremonese, non tirando e finendo per graziare l'estremo difensore grigiorosso Fulignati, fuori posizione e praticamente già rassegnato al peggio. In casa contro il Cesena l'attaccante è riuscito a fare pure peggio, spedendo alto il pallone della vittoria granata dopo aver colpito malissimo di testa da pochi passi. Simy, in quest'ultima occasione, servito bene da Ghiglione, è giunto sulla sfera scoordinato, andando ad impattarla non di fronte piena ed a schiacciare, come la situazione avrebbe richiesto. L' erroraccio, pesante ai fini del risultato finale, è andato a oscurare una ventina di minuti tutto sommato positivi, ed ha ricordato un altro clamoroso flop della punta, sempre di testa e a porta aperta, compiuto contro la Roma nella gara di massima serie dello scorso gennaio.

Contro i giallorossi Nwankwo riuscì, infatti, a fallire clamorosamente un goal mandando da due metri alle stelle col un colpo di testa dal basso verso l' alto, tipico più di un difensore che vuole sventare un pericolo che di un giocatore che cerca la porta avversaria. Errori marchiani e propriamente tecnici per un gigante nigeriano che, a dispetto dei centimetri, ha nel gioco aereo uno dei suoi più grandi limiti, non che poi a livello di piedi le cose vadano poi molto meglio. Errori che avranno fatto venire alla mente dei più anziani (o di coloro che studiano il calcio del passato) gli errori clamorosi sotto rete di un altro centravanti dal fisico possente e dai piedi non propriamente dolci, tale Egidio Calloni, in forza al Milan per quattro stagioni tra il 1974 ed il 1978. Dallo sciagurato Egidio, definizione coniata dal genio del giornalismo sportivo italico Gianni Brera, allo sciagurato Simy, epiteto che chissà quanti tifosi granata gli avranno affibbiato, il passo è breve e non certo rende onore al classe 1992 di Onitsha. 

Va detto che il buon Calloni riuscì comunque a realizzare trentuno marcature in maglia rossonera e circa novanta reti da professionista in carriera, ma anche il nostro Simy vanta oltre cento goal nel calcio professionistico e, prima delle vacche magre salernitane, aveva dimostrato, limiti tecnici a parte, di avere un' ottima confidenza con il tabellino dei marcatori. A volte si può entrare in un tunnel da cui è assai difficile mettere la testa fuori e ripartire, è capitato anche a campioni del passato e, in qualche caso, ne hanno fatto le spese tifoserie di club prestigiosi, come la Juventus che conobbe gli strafalcioni di Pacione, bomber con Atalanta e Verona e flop totale a Torino. L' obiettivo non è, tuttavia, quello di buttare la croce addosso ad un ragazzo che quanto ad impegno resta lodevole e al di sopra di ogni sospetto, soprattutto quest'anno che era iniziato in modo positivo per lui e che l' aveva visto spesso pure applaudito dal pubblico granata. Appare evidente, però, che per la Salernitana da quattro stagioni resta il problema centravanti, non essendo il club di via Allende riuscito a tesserare una prima punta prolifica da doppia cifra garantita.

Non era tale Djuric sebbene utilissimo ed apprezzatissimo dalla piazza, non lo è stato Piatek, non lo sono ora Simy e Torregrossa, ed è assai improbabile lo possa diventare d'improvviso Wlodarczyk. Gennaro Tutino nel 2020/21 e Boulaye Dia nel 2022/23 non erano propriamente dei centravanti puri, anche se sono stati impiegati diverse volte come tali in carriera, ma almeno erano sicuramente uomini goal di prim'ordine costituendo una sentenza in area rivale, andando in doppia cifra ed incidendo tantissimo nell'economia dei risultati della Bersagliera in stagione. Tra i problemi maggiori di questo attuale campionato ci sta proprio il non avere trovato un terminale offensivo in grado di tradurre in goal e in punti conquistati il buon volume di gioco che la squadra spesso produce e che viene tante volte vanificato nei sedici metri avversari. A Iervolino ed a Petrachi il compito di rimediare a gennaio, almeno così si augurano dalle parti dell' Arechi.

Sezione: News / Data: Ven 01 novembre 2024 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
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