Da Salerno a Salerno passano otto mesi, una categoria e un’idea di futuro. Già, proprio così, perché la prima partita del 2025, per il Sassuolo, si giocherà in casa della Salernitana, proprio laddove, lo scorso aprile, il club neroverde forse iniziò davvero a credere che non ce l’avrebbe fatta a salvarsi e così, per un curioso caso del destino, vi tornerà domenica in un momento particolarmente significativo, soprattutto sotto il profilo psicologico, per confermare a tutti di essere sempre sulla strada giusta per riprendersi la A.

Per questo domenica all’Arechi si tratterà di una sorta di crocevia, un po’ come quello di aprile. Stavolta, appunto, il Sassuolo arriverà da favorito e sa che vincendo non consentirebbe a nessuno di rinfocolare le speranze post-natalizie tipiche del ritorno dopo la sosta, e avrà anche la possibilità di cancellare dalla mente i ricordi di quel 2-2. Gli annali hanno immortalato quel pareggio di fatto letale per il Sassuolo, quando la Salernitana – di fatto già condannata – riuscì a rimontare due gol di svantaggio con una rete su rigore e un’altra in pieno recupero, mentre la mente dei tifosi neroverdi torna più che altro a qualche episodio arbitrale (su entrambe le marcature granata) che non andò giù. Se ne lamentò, nelle interviste del dopo gara, anche l’amministratore delegato Giovanni Carnevali, cosa piuttosto inusuale in casa neroverde. Come è andata a finire lo sappiamo tutti, eppure nell’intervallo di quella partita il sogno salvezza appariva vivido, almeno quanto vivido era diventato lo spettro della retrocessione dopo il triplice fischio dell’Arechi.

Otto mesi dopo, però, Salernitana-Sassuolo, in merito al modo di affrontare la Serie B e alla solidità dei due club, mette di fronte mondi agli antipodi. Al cospetto della realtà neroverde, capace di tenere duro sul mercato estivo anche in virtù di un progetto che, al di là delle inevitabili conseguenze economiche della caduta, ha proseguito nel segno dell’ambizione e della continuità, la Salernitana vive da mesi una situazione di confusione generalizzata, cominciata già in A e ancor più grave oggi. Proprietà, dirigenza, staff tecnico, rosa: tutto ha contribuito allo sprofondamento di una squadra che non solo vede il rischio di una nuova retrocessione, ma teme anche per il futuro, perché a complicare la situazione c’è pure la decisione di disimpegno da parte del proprietario, Danilo Iervolino. La questione è arrivata anche a Montecitorio, non in aula, ma al Club Salernitana Parlamento – formato da parlamentari ed ex parlamentari – che ha deciso di intervenire sulla situazione chiedendo "uno sforzo eccezionale da parte di tutti". In campo, intanto, dovrà iniziare Roberto Breda, nuovo allenatore (ex calciatore e tecnico granata), nominato il 3 gennaio: il terzo in questa stagione.

Sezione: L'avversario / Data: Mer 08 gennaio 2025 alle 13:30 / Fonte: Quotidiano Sportivo
Autore: Lorenzo Portanova
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