Ha ragione da vendere mister Martusciello quando afferma che "stiamo lavorando insieme da dieci giorni, la preparazione non può essere omogenea per tutti visto che molti calciatori sono arrivati alla spicciolata e in condizioni non ottimali". E ha ragione anche quando invita l'ambiente a non sottovalutare le difficoltà ereditate in un ritiro svolto, di fatto, con un gruppo spaccato e del tutto diverso da quello attualmente a disposizione.

Siamo fortemente convinti che la Salernitana, a tratti, abbia giocato il miglior calcio della serie B raccogliendo molto meno di quanto meritasse anche a causa delle lacune dell'organico allestito dal direttore sportivo Petrachi. Tuttavia, ribadendo che Martusciello non è a rischio e che non avrebbe senso pensare ad un esonero in questa fase, non possiamo esimerci dal fare un ragionamento: possibile che ad agosto, in modalità cantiere aperto, la squadra giocasse meglio di quanto accade ora, con un mese di lavoro alle spalle?

Contro Spezia, Cittadella e Sampdoria - ma anche a Bolzano, pur con una sconfitta - piaceva lo spirito battagliero dei calciatori, la voglia di segnare, di attaccare, di spingere, di non fermarsi al pareggio e di cercare fino alla fine il successo. Basti pensare che, nelle due gare vinte all'Arechi, i granata hanno chiuso con un 4-2-3-1 totalmente a trazione anteriore e con tutti gli elementi più tecnici in campo contemporaneamente.

Ora, col Catanzaro, abbiamo visto un 4-3-3 con spinta discontinua degli esterni bassi e un equivoco tattico rappresentato dalla scarsa propensione dei centrocampisti ad inserirsi in area senza palla, caratteristica fondamentale in questo sistema di gioco. E anche le peculiarità degli attaccanti creano qualche problema a Martusciello: Wlodarczyk va servito più in verticale che dalle fasce e fa fatica, a Torregrossa piace cucire il gioco e svariare su tutto il fronte per non dare punti di riferimento. Del resto in carriera ha spesso giocato o dietro la punta o in coppia con un giocatore rapido o fisico. Non da solo.

E' evidente, dunque, che la sosta servirà all'allenatore per trovare la quadratura del cerchio e il giusto equilibrio tra una fase difensiva più accorta e una capacità di incidere in avanti con soluzioni nuove che rendano la Salernitana meno prevedibile. La sensazione è che basti davvero poco agli avversari (marcatura a uomo su Amatucci, ad esempio) per disinnescare i granata e limitarne le giocate. Tocca a Martusciello, il tempo sta passando. E, a breve, conteranno i risultati e non gli alibi.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 01 ottobre 2024 alle 19:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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