Cambio al timone di una Salernitana alla deriva. I deludenti risultati di queste prime otto giornate sono costate caro a un Paulo Sousa in bilico già dallo scorso giugno, quando, all'insaputa del club di via Allende, aveva incontrato segretamente il Napoli. Uno smacco mai digerito del tutto da Iervolino, come dichiarato chiaramente in conferenza stampa, che, unito ai tanti segnali di disappunto dell'ex tecnico portoghese sul mercato granata, era già parso fin da subito la fine dell'idillio iniziale. Inutile, però, guardarsi indietro e piangere sul latte versato, Sousa è ormai un capitolo chiuso. 

Inzaghi, invece, è il nuovo che avanza. Compito tutt'altro che semplice per Superpippo, che non era mai subentrato ad anno in corso e adesso, con grande coraggio, ha accettato la sfida. Non ci si illuda, però, che l'allenatore fosse l'unico problema in casa Salernitana e che il nuovo mister abbia la bacchetta magica: la scelta di un avvicendamento in panchina è mirato a dare la scossa a un ambiente depresso, ma Sousa è parso il capro espiatorio di una situazione ben più complessa.

L'impegno economico e la bontà dell'operato di Iervolino non sono mai stati messi in dubbio dalla piazza di Salerno, riconoscente a un patron capace di salvare due volte sul campo e una fuori dal rettangolo verde lo storico club granata. I soldi sono stati spesi, è un dato di fatto, ma resta da chiedersi se non si potesse fare meglio, dato che, allo stato attuale, la rosa granata rappresenta la squadra con la peggior difesa e uno dei peggiori attacchi del campionato. I granata possono vantare in rosa il terzo miglior attaccante dello scorso campionato, è vero, ma è altrettanto vero che un solo uomo non fa reparto e, a parte Dia, non c'è alcun giocatore in grado di garantire il giusto apporto in zona gol. Tante scommesse, da Tchouna a Stewart passando per Ikwuemesi, sui quali non è ancora tempo di pronunciarsi, dato l'impiego ridottissimo, ma che ad oggi hanno tutto da dimostrare. 

Troppo semplice pensare che tre punti in otto gare siano frutto soltanto di "un momento no" o di una cattiva gestione tecnica. Questa rosa può e deve fare meglio senza dubbio, ma le lacune restano. Nessun processo, nessuna accusa, solo una riflessione. Non si può sempre vincere, né si può aprire sempre il portafogli senza prestare occhio al bilancio. Le difficoltà, come in questo caso, vanno accettate ed affrontate, ma non certo sminuite

Adesso la palla passa ad Inzaghi, al quale è chiesto innanzitutto di riportare serenità e fiducia in una squadra che sembra aver perso l'anima. Fiducia di cui ha bisogno però innanzitutto il nuovo tecnico, oltre che di tempo, per cercare di entrare in sintonia con la squadra e comprendere appieno le caratteristiche degli uomini a disposizione.

"Ci salveremo", hanno ripetuto in coro il patron e Superpippo, parole che suonano come una ventata di ritrovato entusiasmo e che, ad oggi, ci sentiamo di condividere, purché, da oggi, si inizi a remare tutti, dai giocatori alla stampa, passando per i magazzinieri, nella medesima direzione per il bene della Salernitana. 

Sezione: Editoriale / Data: Dom 15 ottobre 2023 alle 00:00
Autore: Valerio Vicinanza
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