11 punti in otto giornate, 10 gol fatti ed altrettanti subiti, decimo posto in classifica in coabitazione con diverse squadre tra cui le corazzate Palermo e Cremonese: un bottino da non disprezzare quello conquistato dalla Salernitana di Martusciello, reduce da una autentica rivoluzione estiva, operata dal direttore sportivo Gianluca Petrachi, che ha letteralmente rivoltato come un guanto l’organico.

Dopo due mesi di campionato ed in vista di un ottobre di fuoco con le sfide a Spezia, Cremonese e Cesena che diranno molto sulle ambizioni di Sepe e compagni, è già il momento di fare un primo consuntivo di cosa c’è che sta andando per il verso giusto e cosa meno.

COSA VA

Il primo punto positivo di questa Salernitana è l’aver ritrovato un gruppo unito, coeso e che viaggia verso una sola direzione. Le macerie accumulatesi nella passata stagione sono state spazzate vie dal lavoro certosino di Martusciello e Petrachi, i quali hanno plasmato un gruppo disteso, con il sorriso e con la voglia di divertirsi in allenamento e in partita.

La fotografia è la festa dei calciatori, in primis di Kallon, sostituito 25’ dopo il suo ingresso in campo, dopo l’impresa di Palermo. Altra nota positiva è quella del miglioramento della fase difensiva. Dopo aver subito 10 gol nelle prime cinque giornate, con una media retrocessione di due gol incassati a gara, la Salernitana ha svoltato negli ultimi 270’ collezionando ben tre clean sheet, evento che non si verificava da ben quattro anni.

Una rondine non fa primavera, è vero, ma è pur vero che gli innesti di Stojanovic e Ferrari ed i progressi di Bronn, Sepe e Njoh ma anche l’attenzione dei centrocampisti ed il sacrificio degli attaccanti hanno conferito equilibrio al pacchetto arretrato. Bisogna continuare così anche perché i campionati si vincono (anche) subendo pochi gol. Terzo punto a favore dei granata è l’esplosione del talento di Lorenzo Amatucci.

Il classe 2004, già paragonato a Roberto Breda, suo mentore lo scorso anno a Terni, è già primo in serie B nella classifica dei contrasti effettuati e di quelli vinti. La sua personalità, unita alle ottime qualità tecniche, hanno ridestato la manovra della Salernitana e donato equilibrio ai reparti. Dulcis in fundo, l’usato sicuro come ama definirlo Giovanni Martusciello. La rinascita di Sepe, Bronn e Simy è un vanto per il tecnico ma anche per Petrachi che, in ritiro, ha parlato tanto ai pochissimi calciatori reduci dal triennio di serie A.

Il portiere, investito dei gradi di capitano, ha ritrovato il campo e, con esso, la sicurezza tra i pali. Il tunisino, al di là di qualche amnesia, si sta dimostrando un buon difensore mentre il nigeriano, dopo anni di sbeffeggiamenti nei suoi confronti, si sta prendendo una silenziosa ma significativa rivincita.
 

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 11 ottobre 2024 alle 22:30 / Fonte: Cronache
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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