Che l'Arechi sia uno dei pochi stadi che davvero può spostare gli equilibri e fare la differenza è cosa nota, del resto la storia è piena di partite ribaltate e vinte grazie all'apporto di quel dodicesimo uomo che, dalle nostre parti, non è mai "cornice" che assiste ad un evento passivamente, ma parte attiva di quanto accade in campo. 

Se la Salernitana è riuscita a ribaltare le gare con Spezia, Cittadella e Sampdoria (in due casi su tre attaccando nel secondo tempo sotto la Sud) lo deve alla partecipazione collettiva di un popolo profondamente innamorato e che, nell'arco dei 90 minuti, riesce ad accantonare polemiche e malumori pur di spingere la Bersagliera verso il traguardo finale.

Alla ripresa ci sarà la capolista Pisa e i granata proveranno a calare il poker superando i nerazzurri in classifica e alimentando i sogni della piazza. Lo zoccolo duro risponderà presente, come sempre: ai 4600 abbonati si aggiungeranno gli "innamorati a prescindere", quelli che proprio non riescono a vivere lontano dalla squadra del cuore e che hanno macinato centinaia e centinaia di chilometri per non lasciarla sola nemmeno a Bolzano e Mantova.

Inzaghi conosce bene il calore della piazza, nel giorno della presentazione ammise che "da avversario era uno stadio che mi faceva paura, ti tremavano le gambe. E' una componente che può fare la differenza, in casa la Salernitana può essere un osso durissimo per tutti". La speranza, dunque, è che - dopo un anno di mortificazioni e record negativi casalinghi - si possa ripristinare la famosa legge dell'Arechi.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 05 settembre 2024 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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