Dopo la pessima stagione sportiva 2023-24, tutti eravamo convinti che l’ambiente avrebbe vissuto con freddezza e distacco emotivo il nuovo campionato di serie B. Senza voler togliere nulla a realtà ormai consolidate, ma passare dall’Olimpico o da San Siro alle trasferte di Cittadella e Bolzano non ha fatto fare i salti di gioia a chi si caricava a mille quando vedeva l’immagine del cavalluccio marino nei principali stadi italiani.

Tuttavia il popolo di fede granata non tradisce mai e non finisce mai di stupire e così, al netto della presa di posizione nei confronti di una società invitata a passare la mano attraverso cori e striscioni inequivocabili, la stragrande maggioranza dell’ambiente ha deciso di sostenere a prescindere, in casa e in trasferta.

La gente, con un salto di maturità non indifferente, ha capito con quante difficoltà abbiano operato e stiano operando il direttore sportivo Gianluca Petrachi e il tecnico Giovanni Martusciello, riconosce ai calciatori un impegno e un attaccamento fuori dal comune pur con tanti elementi in prestito e ha applaudito non solo per le tre vittorie e le tante prestazioni convincenti, ma anche – e soprattutto – per quell’atteggiamento che era mancato nella passata stagione. Quando lo spogliatoio era spaccato e ognuno andava per conto proprio.

Quanto visto a Palermo è la cartina al tornasole di quanto vi stiamo raccontando. Abbraccio di gruppo dopo il gol di Tello, dieci calciatori a difendere il prezioso vantaggio negli ultimi 15 minuti, Ruggeri che esulta in versione ultras pur non avendo ancora fatto un solo minuto in regular season, Martusciello e i più esperti che coinvolgono Kallon nei festeggiamenti per evitare un contraccolpo psicologico frutto della sostituzione dopo 20 minuti.

E poi Verde che guarda con ammirazione la curva, Ferrari scatenato, quel battimani assieme agli ultras da pelle d’oca e che ci ha fatto rivivere scene che temevamo di aver dimenticato. Tutto molto, molto bello. Con le debite proporzioni, sembra quasi si stia ricreando il clima dell’annata 2010-11, partita tra mille insidie, con il rischio di non iscriversi e una retrocessione a suon di record negative e chiusa con i 30mila dell’Arechi riconquistati da un gruppo dal cuore granata guidato da Salerno e Breda. Avanti così!

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 09 ottobre 2024 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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