In principio fu Paulo Sousa, quello che ereditò una squadra allo sbando, mal allenata da Nicola (soddisfatto dopo l'8-2 di Bergamo per aver segnato due reti in trasferta, con Candreva terzino nello scontro diretto a Verona) e che era destinata alla retrocessione. Succede, però, che col trainer portoghese Gyomber inizia a impostare il gioco, Bradaric sembra un motorino sulla fascia e la Salernitana detta legge contro Napoli, Inter, Milan e Roma conquistando 10 risultati utili di fila.

Iervolino, però, non è contento: "Questa pareggite non mi soddisfa", e via con la festa a Piazza della Concordia nel corso della quale il mister già sembra insofferente. Eppure non si capisce cosa abbia da lamentarsi. Ha chiesto 4 giocatori forti per puntare ad un campionato super e il club gli propina Ikwuemesi, Stewart, Legowski, Martegani e Cabral, con parte dell'ambiente che parla di preparazione sbagliata e di un allenatore egoista "perchè ha chiesto la riconferma dei migliori".

Qualcuno, da Rivisondoli, prova a raccontare di uno spogliatoio rotto, di liti tra i giocatori, di una società che non vuole spendere. Anche le stanze con senza aria condizionata. Dettagli? Mica tanto!  Ovviamente tutti gufi, destabilizzatori, vedove dei romani. Meglio andare al mare, perchè impariamo che l'algoritmo conta più della competenza e che si può fare mercato in A senza budget, rinunciando a Soulè "perchè in rosa abbiamo gente più forte".

Naturalmente la proprietà si schiera al fianco del direttore sportivo pur insoddisfatta del quadriennale a Sambia a 900mila euro, del no al ritorno di Ranieri, Ruggeri, Djuric e Verdi, dei 25 milioni di euro spesi per Daniliuc, Bradaric, Bronn, Lovato e Pirola, una retroguardia pagata a peso d'oro capace di subire oltre cento gol in meno di un biennio.

 Alla fine arriva Inzaghi, ma la scena la prende Iervolino: "E' fazioso chi dice che questa squadra sia inferiore a quella dell'anno scorso". Effettivamente! A fine dicembre, grazie a Inzaghi, la squadra si riprende, ma ecco il colpo di teatro: ritorna il genio, quello che si è salvato anche grazie al Venezia, che spese 20 milioni per Mousset, Mikael, Perotti, Fazio e Sepe (cinque anni a 1,2 milioni) e che esordisce in conferenza dopo il pari col Milan delegittimando il tecnico alla vigilia della gara col Verona.

Quel Sabatini che riprende il timone a -2 e chiude a -25, propinandoci una decina di calciatori non all'altezza o a fine carriera oltre a Liverani in panchina. E mica a marzo si richiama Inzaghi per preparare la stagione in B, categoria in cui ha già vinto? E' a busta paga, vai col Colantuono-ter. Ci sono 4 mesi per programmare, ci rialzeremo no? E invece: colpa della stampa locale, dell'ambiente, della curva, di Dia, di Sousa, dei procuratori, del sistema.

E allora trattiamo con la Brera affidando la presidenza della Salernitana a chi, pur essendo un eccellente professionista, fa un altro mestiere, non è uomo di calcio e ci ricorda che siamo già retrocessi in altre occasioni nella storia. Arriva Petrachi, fermo da anni. E vai col toto-allenatore: Sottil fugge, Fontana firma ma la piazza è pronta a protestare (ricordate il derby con la Nocerina), ecco Martusciello che è stato quasi sempre secondo e che va in ritiro con 20 giocatori su 22 destinati ad andare via e un paracadute di cui si perdono le tracce.

Non ci sono soldi, il diktat è quello di cedere e di bonificare, ma il ds  pur con tanti alibi - commette qualche errore che costa caro, nel vero senso della parola. Perchè, con 500mila euro, nella nostra serie C, c'era di meglio rispetto a Velthuis e certo non son venuti gratis nemmeno Wlodarczyk, Soriano (fermo da un anno e Adelaide (tanti infortuni muscolari in pochi anni). Con la rosa completata con Tello, Torregrossa, Hrustic, Kallon, Dalmonte e Braaf. E con Sepe capitano...quello che osservava in silenzio.

"Ma senza soldi che poteva fare?"...a Roma c'è chi potrebbe dare lezioni, ma qua era il mago dei babà che però ha vinto 3 campionati e una coppa contribuendo alla salvezza del 7% più del mago Walter che fa pagare 5 milioni per "Michelone". Si parte benino, poi il crollo. Ma mica chi prometteva Cavani e l'Europa può individuare da subito un altro tecnico di spessore? Colantuono-quater e che incubo le partite con Brescia, Juve Stabia e Frosinone mentre l'ambiente finalmente, dopo due anni  in modalità "che importa se..." forse capisce che chi doveva andare a mare amava la Salernitana più degli osannatori a prescindere.

Poi i giorni del paradosso. Perchè post Catanzaro il proprietario ex presidente chiede una relazione non al direttore sportivo in carica (che, pur sbagliando a rivelare pubblicamente il budget, aveva già opzionato 3-4 giocatori), ma all'allenatore dimissionario.. E' il periodo in cui Milan incontra i tifosi. 5 milioni? Forse 6, anche 8.  Si cambia. Valentini si muove velocemente, con 8 giocatori. Ovviamente in prestito, con stipendi contenuti. Si torna da Milano nientemeno che con Zuccon, perchè i pochi discreti trattati hanno un difetto: chiedono soldi. Eppure il ds, fermo da anni, è soddisfatto e reputa fisiologico un andamento lento e il mancato arrivo di almeno tre titolari.

Poi si scopre che i famosi 6 milioni (no, erano 5, forse 4) diventano 1,9, solo per gli stipendi. Improvvisamente il patron ritorna sulla scena, prima esultando allo stadio per due vittorie da brividi con Reggiana e Cremonese e poi rispondendo alle domande del suo addetto stampa e non a quelle dei giornalisti che da luglio attendono un confronto per entrare nel dettaglio e capire il perchè di tante cose. 

"Eppure c'è chi ha mosso critiche al mercato di gennaio"...che monelloni, i giornalisti che creano la cappa nera. Che ingrati: sono arrivati Girelli e Caligara e ci lamentiamo? Intanto 3 gol dalla Carrarese, un primo tempo col Frosinone da chiedere il rimborso del biglietto e degli abbonamenti e Cerri che ci bacchetta: "Vergognoso, siamo noi a non dormirci la notte". E infatti dorme di pomeriggio, sbagliando il secondo rigore in un mese mentre il Cesena ci batte con quell'Antonucci che qui era riserva di Kupisz.

Ma in un comunicato di parte della tifoseria leggiamo che "ci hanno assicurato che Iervolino lavora alacremente per salvare la Salernitana, incontriamo il dottor Milan". In fondo in due anni abbiamo perso 38 partite su 69, con no al dialogo con la piazza e la stampa, una retrocessione e mezza, mortificazioni sportive ovunque...cosa c'è di meglio che ascoltare chi è in zona retrocessione da agosto 2023?

In fondo di che ci sorprendiamo? Per come l'ambiente ha vissuto un biennio orribile dopo aver inventato con i migliori teorie di galleggiamento e freno a mano, la serie C sarebbe quasi un lusso. Nessuno è esente da responsabilità, i "grazie presidente, con lei fino alla morte" dopo l'intervista di due settimane fa certificano il flop di questa stagione. I sostenitori di sè stessi sono spariti, per la vergogna. Dovrebbero portarsi appresso coloro che commentavano, senza rendersi conto che certa gente ha contribuito come e più di Iervolino che, al netto degli errori, è stato spesso mal consigliato

 C'era l'obbligo morale di allestire da subito una corazzata per riportarla dove l'ha presa con un prezzo conveniente, è mantra che ripeteremo fino alla fine. Invece già oggi possiamo immaginare cosa accadrà se tutto andrà per il meglio, con i tifos(ocial) ad osannare Iervolino bacchettando chi ha osato criticare per il peggior biennio della storia della Salernitana.

La chiusura, però, la facciamo più col cuore che con la testa. Siano dieci giornate di tifo infernale, chi la ama sa dove dovrà essere sabato alle 15. La salvezza sia doppia: sul campo e sul fronte societario. Da giugno, ovviamente in B, si spinga per far uscire la proprietà allo scoperto, chiedendo incontri e confronti non a mercato chiuso, ma quando c'è ancora tempo per incidere, senza farsi distrarre da argomenti come la curva Nord, la politica, De Luca e lo stadio che hanno inciso per lo 0%.  

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 02 marzo 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
vedi letture
Print