La Salernitana batte la Sampdoria dopo l'ennesima rimonta stagionale, tre su tre nelle gare casalinghe ma anche a Bolzano i campani erano riusciti a pareggiare due volte lo svantaggio, prima di subire la rete definitiva oltre tempo massimo. In conferenza stampa Giovanni Martusciello da gran signore mette l'accento sulla prestazione dei calciatori granata, dando i meriti della vittoria quasi esclusivamente a loro. È giusto ed anche vero, questi ragazzi stanno dimostrando tante cose che a queste latitudini non si vedevano da un bel po' e non solo da punto di vista tecnico.

Ma nella vittoria contro la Sampdoria c'è anche tanto del mister campano, soprattutto per le mosse del secondo tempo. Per necessità di organico e infortuni, ancora una volta il tecnico ha dovuto rinunciare a un centrocampista a pochi minuti dal match, inserendo quindi di nuovo Diego Valencia e abbassando un attaccante (Tongya) quasi sulla linea mediana, per una squadra molto sbilanciata. Nel secondo tempo però, la sostituzione che cambia la partita, toglie l'altro centrocampista (Tello) e mette addirittura un altro attaccante (Kallon).

La Salernitana si sistema in campo con una sorta di 4-1-4-1 con Amatucci perno del centrocampo e Tongya insieme a Verde a fare la spola tra il centrocampo e la trequarti (Valencia prima e poi Braaf più Kallon sulle fasce). I campani sono di fatto diventati padroni del campo nell'ultima mezzora, con Pirlo che non ha effettuato le contromosse giuste per contrastare la verve dei giocatori granata e la nuova disposizione dell'undici campano. Il sacrificio dei giocatori offensivi della squadra granata è stato determinante, così come la scelta tattica di mister Martusciello. 

Sezione: Primo Piano / Data: Mer 28 agosto 2024 alle 19:00
Autore: Lorenzo Portanova
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