Salernitana, è arrivato il momento della verità. Ora non si può più sbagliare. Dopo aver dilapidato gli scontri diretti contro Brescia, Carrarese e Frosinone e perso per 2-0 contro un Cesena in forma, ma ampiamente alla portata dei granata, ora la Bersagliera deve dare un senso a questo finale di stagione per alimentare il sogno salvezza diretta e garantirsi il mantenimento della categoria.

La tifoseria ha capito la delicatezza del momento e ha deciso di rinviare a fine campionato ogni sorta di polemica o contestazione: un doppio salto all'indietro sarebbe sportivamente parlando drammatico e tutti hanno voglia di fornire il proprio contributo. Contro il Frosinone, tre settimane fa, c'erano 18mila spettatori sugli spalti. Al Manuzzi, nella penultima trasferta, in 600 hanno sostenuto i propri beniamini dall'inizio alla fine. In 300, invece, hanno assistito al successivo allenamento a porte aperte ottenendo un confronto con i calciatori più rappresentativi. E poi 12500 col Modena e in 4000 a Bari.

"Non ci basta più la maglia sudata, ora dobbiamo vincere. Non siamo secondi a nessuno, questa città sta soffrendo e non merita queste continue mortificazioni. Ora responsabilizziamo voi: la società paga stipendi carissimi, sono stati cambiati tre allenatori e non avete alcun tipo di alibi. Combattete per lo stemma che avete sul petto e non per il cognome dietro le maglie" il discorso dei capi ultras, mentre sotto la curva Sud faceva capolino anche Celeste Bucciarelli, storica tifosa di 85 anni tra le prime nella storia del calcio a fondare un club esclusivamente femminile affiliato al Centro di Coordinamento. Col Palermo facile prevedere un altro colpo d'occhio d'eccezione. Salerno il suo campionato lo ha già vinto.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 22 marzo 2025 alle 23:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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