Dopo la settimana di pausa per le Nazionali, la Salernitana scenderà in campo nelle prossime ore per preparare al meglio la partita contro il Palermo che potrebbe essere crocevia fondamentale in ottica salvezza diretta. Al netto di una classifica inaspettatamente negativa per entrambe, è evidente che tra le due squadre ci sia un enorme divario tecnico pur con il precedente dell’andata che lascia ben sperare.

Inoltre giocare all’Arechi è un vantaggio non di poco conto e saranno in almeno 12mila a spingere la Bersagliera verso quella che sarebbe un’autentica impresa. Breda ha concesso tre giorni di riposo alla sua truppa, scelta che ha fatto storcere il naso a una tifoseria che invece si aspettava ritmi serrati per ritrovare condizione fisica e migliorare dal punto di vista tattico dopo una serie di prestazioni deludenti.

Del resto abbiamo sottolineato più volte che il lavoro dello staff tecnico non ha convinto nè la società, nè l’ambiente, al punto che il futuro di Breda e del direttore sportivo Marco Valentini sarà lontano da Salerno a prescindere da come finirà il campionato. La proprietà si aspettava un impatto diverso da parte di entrambi.

Gli innesti di gennaio non hanno particolarmente inciso, c’era ancora budget a disposizione per prendere un difensore centrale rapido e quel bomber che manca come il pane e la Salernitana è frenata da un modulo estremamente prudente e che penalizza i calciatori di maggiore qualità. Ora, però, non è tempo di processi: le somme si tireranno alla fine e i granata hanno appena due punti da recuperare sulla zona salvezza.

Da cosa ripartire? Anzitutto dalla ritrovata solidità difensiva. Quella col Palermo sarà una vera e propria prova del nove per una retroguardia che ha collezionato quattro clean sheet nelle ultime otto gare dimezzando la media di tiri in porta subiti nell’arco dei 90 minuti. Ferrari è tornato ad essere un baluardo insuperabile e Christensen, tra i pali, ha trasmesso sicurezza compiendo tante parate decisive.

C’è poi il calendario che consentirà alla Salernitana di giocare cinque scontri diretti su otto, la maggior parte in uno stadio che garantisce numeri importantissimi pur con una squadra in zona retrocessione di fatto dall’agosto 2023. Sono mediamente tredicimila gli spettatori che seguono abitualmente in casa le sorti dei campani, 2000 quelli che stabilmente viaggiano in tutt’Italia per dare sostegno anche in campo esterno. E proprio le gare in trasferta costituiscono il vero tallone d’Achille: appena 8 punti (22 in casa), solo 8 gol segnati, un solo successo (proprio a Palermo) e 4 vittorie da gennaio 2023 ad oggi (due con Nicola, una con Inzaghi e una con Martusciello).

Considerando che la Salernitana è attesa dal derby di Castellammare e dal doppio viaggio in Liguria per affrontare Spezia e Sampdoria (oltre allo scontro diretto con il Cittadella in programma a Pasquetta) è assolutamente obbligatoria una inversione di tendenza. E anche l’attacco sembra essersi inceppato, del resto i numeri non ammettono interpretazioni. Il “bomber” è Soriano con 4 gol, al pari di Simy che è virtualmente ai margini della rosa pur essendo tra i calciatori più pagati ed esperti. Cerri è fermo da metà gennaio, Raimondo ha timbrato il cartellino in una sola occasione, Wlodarczyk viene stabilmente convocato dalla Nazionale polacca ma a Salerno è costantemente escluso da Breda.

E Braaf non segna dalla gara interna con la Sampdoria del 29 agosto, dopo la quale ha subito una costante involuzione. In casa, però, la situazione è migliorata. 10 punti nelle ultime 4 gare, ottime prestazioni contro big del calibro di Sassuolo, Pisa, Spezia e Catanzaro, il successo con la Cremonese quarta. Se la classifica riguardasse solo le gare interne, la Salernitana sarebbe decima. Ed è a queste incoraggianti statistiche che ci si aggrappa per tentare l’impresa contro la corazzata di Dionisi.

Sezione: News / Data: Lun 24 marzo 2025 alle 16:30 / Fonte: Luca Esposito per TMW
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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