Per credere nei playoff serve continuità, quel filotto di risultati positivi che il Modena insegue da tempo, ma che non c'è mai stato. E' pur vero che i gialloblu hanno perso una sola volta nelle 16 gare della gestione-Mandelli, che ha rivitalizzato una squadra depressa, passata dal penultimo al 10º posto. Ma è anche vero che più della metà di questi risultati positivi sono pareggi e che con questi si muove la classifica, ma il salto di qualità non arriva mai.

Il Modena non è una squadra in cerca d'autore, è il suo torneo ad esserlo. La squadra ha le sue certezze: difesa a 4 con tanti interpreti, un regista come Gerli, qualità di sotto punta come Palumbo, in evidente calo psico-fisico ma pur sempre un “faro” con Caso e attaccanti esperti come Defrel, Mendes e Gliozzi, giovani di belle speranze vedi Bohzanaj e Idrissi. Ma la scintilla deve ancora scoccare.

Tu chiamale se vuoi motivazioni, allora e se il Modena ha bisogno di quelle giuste per fare vedere la parte migliore di sè, all'Arechi di Salerno può riuscirci: c'è il blasone di una piazza di recente in A, una tifoseria tosta, un avversario in difficoltà, e la certezza con 3 punti di agganciare il treno playoff. Ma che Modena vedremo?

Quello dimesso e molle col Cosenza, o la squadra garibaldina, che verticalizza costantemente di Cittadella? Domanda senza risposta, perché queste ultime partite hanno lasciato intendere che ogni gara fa storia a sé. Molto dipenderà dalle lune di Palumbo, dalla verve di Defrel, dal ruolo di Mendes, dalla cattiveria agonistica che c'è e non c'è. 

Sezione: News / Data: Mer 05 marzo 2025 alle 10:00 / Fonte: Corriere dello Sport
Autore: Lorenzo Portanova
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