"L'atteggiamento dei calciatori in alcune gare è stato inaccettabile, servirebbe uno all'interno dello spogliatoio che sappia farsi rispettare e che pretenda attaccamento alla maglia, anche a costo di appenderli metaforicamente al muro come accadeva ai miei tempi se qualcuno non sputava sangue per la Salernitana e per i tifosi". E' questo il pensiero di Giovanni Pisano, indimenticato bomber degli anni Novanta. Sarà un caso - e non lo è - ma tutti coloro che hanno giocato a Salerno in quegli anni esprimono il medesimo pensiero, puntando il dito anzitutto sui giocatori.

"Ho visto la partita col Frosinone e poi quella con il Cesena" prosegue Pisano "e credo che un atteggiamento del genere da parte dei calciatori sia inaccettabile.  Prendiamo la gara con i ciociari. Affrontate la penultima in classifica, c'è la possibilità di avvicinarsi alla salvezza diretta, ci sono 20mila persone che ti spingono e che fanno un gran tifo e non fate due passaggi di fila? Sono preoccupato, deluso e arrabbiato. So quanto la gente stia soffrendo in questo momento, un doppio salto all'indietro sarebbe un problema enorme per una piazza che invece dovrebbe stare tranquillamente in serie A e da protagonista".

Pisano indica i colpevoli: "Percentuale di responsabilità da dividere al 33%. Anzitutto la società. Dopo il caos estivo che cosa vi aspettavate? Un mercato fatto in quel modo, Martusciello che viene esonerato con una situazione di classifica tutto sommato tranquilla dopo essere partito per il ritiro con 20 calciatori che dovevano e volevano andare via, un mercato invernale che al momento non ha comportato alcun miglioramento fatta eccezione per Cerri. L'attuale posizione di classifica rispecchia le problematiche societarie che, purtroppo, ci sono state in questi mesi.

Nello spogliatoio bisogna far capire ai calciatori tante cose, sono fortunati a giocare in una piazza come Salerno e non se ne rendono conto. Chi esce sbattendo la maglia, chi si lamenta perchè non gioca. Ma stiamo scherzando?

Pisano batte su un concetto al quale tiene molto: "Se oggi chiedete ai ragazzini di elencare la formazione degli anni Novanta, ve la sapranno dire a memoria. Eppure non erano nemmeno nati. Questo cosa vuol dire? Che i genitori, i nonni e i tifosi dell'epoca sono rimasti talmente legati a quel gruppo di uomini che hanno raccontato ai figli e ai nipoti cosa significasse l Salernitana in quegli anni. Potevi vincere, potevi perdere ma la gente sapeva che non li avremmo mai traditi perchè per noi la maglia granata era una seconda pelle. Oggi baciano il cavalluccio e poi chiedono la cessione"

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Sezione: Primo Piano / Data: Ven 21 marzo 2025 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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