Il sospiro di sollievo è ancora nell'aria. La Salernitana è tornata a respirare dopo la vittoria sull'ostico Modena, un successo che ha spezzato un digiuno durato più di un mese e che ha riaperto scenari fino a qualche giorno fa impensabili. La classifica, infatti, parla chiaro: nonostante il penultimo posto, i granata distano appena due punti dalla salvezza diretta in un fazzoletto di nove squadre racchiuse in soli quattro punti. Una situazione che rende ogni partita una finale, a cominciare dalla prossima trasferta al San Nicola di Bari, appuntamento che precede l'ultima sosta stagionale prima del rush finale.

BASTA TATTICISMI, È L'ORA DEL CORAGGIO

La metamorfosi vista contro il Modena non può rimanere un episodio isolato. Dopo un primo tempo contratto, quasi impaurito, nella ripresa la Salernitana ha finalmente mostrato il suo vero volto, abbandonando quella prudenza eccessiva che è stata troppo spesso il marchio di fabbrica di Breda. Ecco il punto di svolta: l'allenatore granata deve definitivamente archiviare la sua filosofia sparagnina, quella mentalità conservativa volta a difendere lo 0-0 che, numeri alla mano, ha portato più sconfitte che punti.

"Chi non risica non rosica", recita un vecchio adagio, e la Serie B di quest'anno ne è la dimostrazione lampante. Basta guardare i casi emblematici di Castori con il Sudtirol e Bianco con il Frosinone: due tecnici che, puntando su un calcio propositivo e coraggioso, hanno estratto le rispettive squadre dalle sabbie mobili della bassa classifica, portandole a navigare in acque decisamente più tranquille. Non è un caso che proprio queste formazioni, un tempo invischiate nella lotta per non retrocedere, abbiano inanellato serie positive a suon di vittorie, non di pareggi.

La strada è tracciata e Breda farebbe bene a seguirla: basta con le partite giocate per "non prenderle", è giunto il momento di entrare in campo per "darle". Al San Nicola non ci si può permettere di aspettare il secondo tempo per accendersi, come accaduto contro il Modena. La Salernitana deve presentarsi in Puglia con una mentalità vincente sin dal primo minuto, consapevole che la salvezza, in un campionato così equilibrato, passerà inevitabilmente dalla capacità di osare.

SORIANO, IL FARO DA CUI RIPARTIRE

Roberto Soriano si è rivelato l'uomo decisivo contro il Modena. Il suo tiro al volo deviato ha riportato il sorriso all'Arechi, ma la sua prestazione va ben oltre il gol. L'esperienza e la qualità dell'ex Bologna rappresentano un valore aggiunto per una squadra che lotta per la sopravvivenza in Serie B.

Per la sfida di Bari, Breda dovrebbe costruire la manovra attorno alle caratteristiche di Soriano, concedendogli libertà di inserimento ma chiedendogli anche maggiore copertura nei momenti di pressing alto degli avversari. Il centrocampista può diventare il collegamento tra difesa e attacco, con la capacità di abbassarsi per impostare e spingersi in avanti per finalizzare.

IL VUOTO LASCIATO DA BRONN E LA NUOVA DIFESA

L'assenza di Bronn, ammonito contro il Modena e quindi squalificato per la trasferta di Bari, impone una riflessione sull'assetto difensivo. Il difensore è stato protagonista di un salvataggio provvidenziale su Pedro Mendes, confermando la sua importanza nella retroguardia granata.

Breda è chiamato a scegliere il braccetto di destra nella difesa a tre, con Ferrari perno centrale. Questa modifica non dovrà essere solo numerica ma anche funzionale: Ferrari sarà chiamato ad assumersi maggiori responsabilità nell'impostazione, mentre Lochoshvili dovrà limitare i rischi in fase di possesso, visti alcuni errori tecnici emersi nell'ultima gara.

LA FASCIA SINISTRA COME ARMA OFFENSIVA

Uno degli aspetti più incoraggianti della vittoria contro il Modena è stato l'apporto di Corazza sulla fascia sinistra. I suoi cross hanno creato diverse situazioni pericolose, confermando che quella zona del campo può diventare un punto di forza per i granata.

Contro il Bari, insistere su questa soluzione tattica potrebbe rivelarsi vincente. L'asse Corazza-Cerri, con il primo a crossare e il secondo a finalizzare, rappresenta una minaccia concreta per la difesa pugliese. Non bisogna inoltre sottovalutare gli inserimenti di Soriano, pronto a sfruttare eventuali respinte o spazi lasciati liberi.

LA GESTIONE DEI MOMENTI DELLA PARTITA

Qui entra in gioco l'esperienza di Breda, chiamato a superare i propri limiti tattici. Contro il Modena, il tecnico ha dimostrato di saper leggere la partita, modificando l'approccio della squadra nella ripresa. Ma ora serve un ulteriore passo avanti: preparare la squadra ad attaccare sin dall'inizio, senza attendere di andare in svantaggio o di vedere gli avversari prendere campo.

Certo, prudenza non significa necessariamente paura. In caso di vantaggio, una transizione a un assetto più coperto negli ultimi 15-20 minuti potrebbe avere senso, ma l'obiettivo primario deve essere quello di imporre il proprio gioco, non di subire quello altrui. Il mantra deve essere chiaro: meglio rischiare per vincere che speculare per non perdere.

LE PECULIARITÀ DEL BARI DA SFRUTTARE

Il Bari non sta attraversando un momento particolarmente brillante, con una difesa che concede molto sulle ripartenze. Questa vulnerabilità nelle transizioni difensive, soprattutto quando i pugliesi spingono con i terzini, rappresenta un'opportunità d'oro per i granata. Rinunciare ad un atteggiamento propositivo contro una squadra in difficoltà sarebbe un imperdonabile atto di viltà sportiva.

In questo contesto, le verticalizzazioni rapide su recupero palla potrebbero fare la differenza. La classe di Verde, unita all'intelligenza di Soriano e alla fisicità di Cerri, potrebbero rappresentare un cocktail letale per la retroguardia barese. Breda deve avere il coraggio di puntare su un calcio verticale e diretto, senza quelle inutili fasi di possesso sterile che hanno caratterizzato molte delle sue precedenti gestioni.

INVERTIRE IL TREND IN TRASFERTA

Una sola vittoria esterna in tutta la stagione, ottenuta ad ottobre contro il Palermo, è un dato che deve far riflettere. Il San Nicola può diventare il teatro della rinascita granata, anche grazie alla massiccia presenza dei tifosi salernitani pronti a sostenere la squadra in questa trasferta cruciale.

Breda ha conquistato 11 punti in 9 partite, un bottino che deve necessariamente aumentare nelle prossime gare se si vuole raggiungere l'obiettivo salvezza. La lezione di Castori e Bianco è lì da cogliere: entrambi hanno ribaltato situazioni difficili adottando un calcio coraggioso, fatto di pressing alto e verticalizzazioni, piuttosto che di attese e speculazioni.

VERSO UNA NUOVA IDENTITÀ: IL MOMENTO DELLA VERITÀ

La sfida di Bari rappresenta un crocevia fondamentale per la stagione della Salernitana e per la carriera di Breda. Il tecnico veneto è chiamato a dimostrare di aver compreso la lezione: in Serie B, soprattutto nella lotta salvezza, vince chi osa, non chi attende. L'esempio di Castori, capace di trasformare il Sudtirol da cenerentola a squadra garibaldina con un calcio aggressivo e propositivo, deve rappresentare una fonte d'ispirazione.

Allo stesso modo, Bianco ha rivoluzionato il Frosinone abbandonando atteggiamenti rinunciatari per abbracciare un calcio fatto di intensità e coraggio, raccogliendo risultati che fino a qualche mese fa sembravano impensabili. Ora tocca a Breda compiere lo stesso percorso evolutivo, dimostrando che anche lui può superare quelle cautele tattiche che troppo spesso hanno limitato il potenziale della sua squadra.

Il messaggio è chiaro: la Salernitana può salvarsi solo giocando per vincere, non per non perdere. Al San Nicola servirà una squadra con la bava alla bocca, determinata a conquistare tre punti che potrebbero valere una stagione. È il momento della verità, per Breda e per i suoi ragazzi: la salvezza passa dal coraggio di osare.

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 10 marzo 2025 alle 13:00
Autore: Giovanni Santaniello
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