Abbiamo più volte rimarcato in queste settimane che giocare quattro scontri diretti nel finale di stagione (tre di questi in casa) potrebbe consentire alla Salernitana di essere artefice del proprio destino e di conquistare la salvezza senza passare dai play-out. Tutto, però, dipenderà dalle prossime tre partite. Gare altamente proibitive nelle quali i granata dovranno provare a conquistare quanto perso nei match con Frosinone, Carrarese e Brescia che erano ampiamente alla portata.

Si inizierà sabato pomeriggio al San Nicola di Bari, stadio caldissimo e avversario in totale fiducia dopo aver pareggiato con la Sampdoria in rimonta per poi dominare per larghi tratti in casa del Sassuolo capolista. Un banco di prova forse decisivo per il futuro della Bersagliera. Poi, dopo la sosta, all'Arechi arriverà un Palermo sicuramente discontinuo, che spesso ha pensato di cambiare guida tecnica dopo aver esonerato l'ex De Sanctis, ma che può contare su un organico a nostro avviso competitivo quanto quello del Sassuolo capolista. Servirà un'impresa, insomma.

E poi il match di Castellammare, contro una squadra che gioca bene, che ha il vantaggio del sintetico e che potrà contare su un ambiente presumibilmente caldissimo e trascinante. Con annesso divieto di trasferta per i supporters di fede granata. In sintesi: gli scontri diretti avranno un senso soltanto se la Salernitana riuscisse a conquistare almeno una vittoria nei prossimi 270 minuti. Servirebbe a poco fare affidamento sui match con Sudtirol, Cittadella, Cosenza e Mantova se invece arrivasse una nuova frenata, con un distacco dalla zona salvezza che aumenterebbe inesorabilmente.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 11 marzo 2025 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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