La Salernitana è una cosa seria. Mai detto fu più azzeccato. E se è vero che in fondo stiamo parlando di calcio e di un gioco, è altrettanto vero che c'è gente che ha dato la vita per i colori granata e che merita rispetto al pari di un pubblico che ha sempre rappresentato la forza della nostra squadra del cuore. Quello che stiamo vedendo da un anno a questa parte ci ricorda quasi l'epoca dei fallimenti e del trust. Perchè mai avremmo immaginato che un presidente che prospettava l'Europa e che ci ha riempito la testa di promesse facendoci sognare ad occhi aperti avesse poi fatica a prendere calciatori di B pur con 25 milioni di euro nelle casse garantiti dal paracadute.

Pur ammirando lo spirito battagliero di un Petrachi che non vuol saperne di mollare (a differenza di Sottil), riteniamo che anche il direttore sportivo debba sbattere i pugni sul tavolo e fare dei ragionamenti seri- nel suo e nel nostro interesse - qualora la proprietà continuasse a ostacolare il calciomercato. Perchè presentarsi in ritiro con il gruppo che ha disonorato la maglia, un terzino reduce dall'esperienza col Fiorenzuola e un altro che militava in serie C francese è una macchia nella storia della Salernitana. Potranno essere, e ce lo auguriamo, i più bravi calciatori del mondo, ma è il concetto ad essere sbagliato. Iervolino avrebbe avuto l'obbligo morale di chiedere scusa, mettere mano al portafoglio e allestire da subito uno squadrone. Invece dobbiamo ascoltare la cantilena sugli stipendi insostenibili o quella dell'autofinanziamento, addirittura il segretario dice che chi retrocede dalla A ha più difficoltà delle altre senza spiegare, però, perchè non si investano i fondi di paracadute, diritti tv e cessione di Tchaouna quantomeno per avere una base di partenza dignitosa.

Non vorremmo essere nei panni di Martusciello, professionista serio e ammirevole per impegno e dedizione che, però, svolgerà un ritiro in modalità cantiere aperto e in condizioni che sarebbe eufemistico definire precarie. Chi già l'anno scorso se ne fregava altamente della Salernitana, perchè dovrebbe seguire le indicazioni dello staff tecnico sapendo che a Rivisondoli è solo di passaggio e con la bocciatura pubblica di Petrachi? Così proprio non va e l'incubo del doppio salto all'indietro aleggia sulle teste di una tifoseria che, pur tardivamente, è scesa civilmente in piazza per chiedere chiarezza e rispetto a chi faceva i cuori sotto la curva nelle gioie e ha abdicato a cospetto delle prime difficoltà. Causate dai suoi errori e non dai fattori imponderabili di lotitiana memoria.
 

Sezione: Editoriale / Data: Ven 12 luglio 2024 alle 00:01
Autore: Maurizio Grillo
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