Un vecchio adagio recita: "Il lupo perde il pelo ma non il vizio". Ma quale vizio deve perdere la Salernitana di Breda in trasferta?

La Salernitana si appresta ad affrontare il Bari in una sfida che va ben oltre il semplice gemellaggio tra tifoserie. Al San Nicola si gioca una partita che potrebbe rappresentare uno spartiacque nella stagione granata, un crocevia determinante per le speranze di salvezza della squadra di Roberto Breda.

I numeri in trasferta sono impietosi. Lontano dall'Arechi la Salernitana mostra il volto peggiore, collezionando sconfitte e prestazioni opache che hanno minato la fiducia di un ambiente già provato. Un altro passo falso a Bari rischierebbe di trasformarsi in una sentenza anticipata, non tanto per la classifica quanto per il morale della squadra.

Il labirinto tattico di Breda

Breda deve abbandonare il ruolo di alchimista smarrito nel proprio laboratorio. Molte delle sue scelte tattiche hanno lasciato perplessi tifosi e addetti ai lavori. Il possibile impiego di Guascone è emblematico: tenuto in panchina per mesi senza concedergli nemmeno un minuto da subentrato, si vocifera possa essere lanciato nella mischia dal primo minuto proprio in una trasferta così delicata. Sarebbe come mandare un novizio a celebrare messa in Vaticano.

E cosa dire dell'idea di sostituire Zuccon con Girelli? Sarebbe un "harakiri tattico" in piena regola. Girelli è un calciatore generoso, capace di macinare chilometri quando si tratta di difendere un risultato, ma chiedergli di orchestrare la manovra granata è come pretendere che un batterista faccia il direttore d'orchestra. La sua utilità è innegabile negli ultimi minuti per fare, come si dice in gergo, "ammuina" a centrocampo, ma quando si tratta di impostare, di tessere la tela del gioco, semplicemente non è il suo pane.

Verde, la gemma da non appannare

Un altro tormentone delle ultime settimane è l'impiego di Verde. Il talento granata è la carta più preziosa del mazzo di Breda, ma l'allenatore sembra tentato di arretrarlo come mezz'ala a tutta fascia. Sarebbe un errore madornale. Verde ha nelle corde giocate illuminanti, ma se arriva in area avversaria con la lingua di fuori, il suo potenziale offensivo viene inevitabilmente limitato.

È ora che Breda comprenda che la Salernitana non può permettersi di giocare solo gli ultimi 30 minuti di ogni partita, quando ormai è costretta a inseguire. La squadra ha dimostrato di avere qualità e, dopo mesi di esperimenti falliti, sembra finalmente aver trovato un assetto equilibrato. Continuare a stravolgere è un lusso che né l'allenatore né la Salernitana possono permettersi.

Carte da giocare

Il reparto offensivo granata continua a segnare con il contagocce. In questo scenario, escludere dalle convocazioni un elemento come Braaf appare una scelta miope. E perché non concedere una seconda chance a René-Adelaide, magari da subentrato? Nel calcio moderno le cinque sostituzioni rappresentano una partita nella partita, e avere frecce diverse al proprio arco può fare la differenza.

E’ l'ora del coraggio

"È il momento di osare, è il momento del coraggio", si legge tra le righe delle critiche rivolte a Breda. La Salernitana ha bisogno di un allenatore che creda nelle proprie idee ma che sappia anche ascoltare il grido di un ambiente che vuole vedere la propria squadra lottare con orgoglio e determinazione.

A Bari non si gioca solo per i tre punti, ma per dimostrare che la Bersagliera possa ancora mordere e che il vizio delle trasferte horror può essere finalmente archiviato.

La tifoseria granata, gemellata con quella biancorossa, darà come sempre spettacolo sugli spalti. Ora tocca a Breda e ai suoi ragazzi fare altrettanto sul rettangolo verde del San Nicola. Il momento delle scelte è arrivato: confermare chi ha dato garanzie o continuare con il valzer delle sorprese? Dal San Nicola attendiamo la risposta.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 13 marzo 2025 alle 12:00
Autore: Giovanni Santaniello
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