La Salernitana per dare un calcio alla crisi, Breda per allontanare le critiche, il Bari per dare un senso a tanti risultati utili di fila conditi però da qualche pareggio di troppo. La sfida di sabato sera tra granata e biancorossi offre tanti motivi di interesse, a partire dalla grande risposta di due tifoserie che meriterebbero categorie superiori e che garantiscono numeri importanti al netto del rendimento altalenante delle rispettive squadre.

Al momento sono stati venduti 9500 tagliandi, sommando la quota abbonati si arriva ad un totale di 17100 spettatori: quota da record stagionale, al San Nicola, numeri che fanno impallidire tantissime piazze di categoria superiore e che renderanno ancora più interessante una partita teoricamente aperta ad ogni tipo di pronostico. E' evidente che influisca molto la massiccia adesione del popolo salernitano: tra settore ospiti, curva Sud e tribuna dovrebbero essere almeno 3000, ma le autorità di pubblica sicurezza stimano in 4000 i supporters granata che raggiungeranno la città sin dalle prime ore del mattino.

Ricordiamo che tra le due città esiste da oltre 40 anni un gemellaggio tra i più sentiti in Italia, sfociato in scenografie da brividi e in una serie di iniziative anche a sfondo benefico. Alla fine si toccherà quota 22mila, nel corso dell'intervallo gli ultras potrebbero sfilare sul terreno di gioco per il tradizionale scambio di scarpe e sventolio di bandiere. Ad aggiungere pepe alla contesa la presenza, nei due organici, di tanti ex.

Su sponda Salernitana occhio a Tello, calciatore che non ha fatto benissimo all'ombra del San Nicola e che non stanno garantendo un rendimento elevato nemmeno a Salerno. Al punto che potrebbe essere tra i 22mila sugli spalti e non tra i 24 convocati. Viceversa diversi tifosi granata rimpiangono il tandem Mantovani-Pucino, due difensori che hanno sempre garantito impegnato, professionalità e media voto di un certo livello indossando la fascia di capitano anche in concomitanza dell'anno del centenario.

Prima del quale, tra l'altro, Pucino segnò un rigore decisivo a Venezia nello spareggio playout contribuendo alla conquista di una salvezza che sembrava impossibile e che riaccese l'entusiasmo popolare dopo mesi di diserzione. A Bari Pucino sta vivendo una seconda giovinezza, ben disimpegnandosi come esterno destro ma anche come braccetto in una retroguardia a tre.

Gli altri ex sono Radunovic e Bellomo, apparizioni piuttosto fugaci e senza lasciare il segno. Ultimo in ordine cronologico, invece, Maggiore. Due gol, qualche dichiarazione pepata e nessun rimpianto da parte dei tifosi granata che lo hanno fischiato dopo aver visto le sue pessime prestazioni e non per pregiudizi.

Ma i punti in comune non sono finiti. Perchè a Bari, come accadde a Salerno dal 2011 al 2020, è in atto una contestazione nei confronti della società in virtù della famosa multiproprietà. Quella che, numeri e fatti alla mano, ha permesso alla Salernitana di passare dalla D alla A, con due coppe in bacheca, il cavalluccio sulle maglie, un centro sportivo e un bilancio in attivo. La curva Nord sembra però avere una idea differente e invita De Laurentiis a fare un passo indietro. Ma anche qui parliamo di un presidente ch ha preso il Bari dal fallimento portandolo a 10 secondi dalla massima serie.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 13 marzo 2025 alle 18:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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