Sarà pur vero che una vittoria non può modificare giudizi e opinioni, tanto più perchè ottenuta contro un avversario come il Cittadella ampiamente alla portata e inferiore dal punto di vista tecnico. Tuttavia l'esordio in campionato nasconde semre tante insidie, figuriamoci se sei reduce da una retrocessione e vai in svantaggio dopo 10 minuti rischiando per due volte di ritrovarti sullo 0-2.

E allora, pur ribadendo che a questa Salernitana servono come il pane un forte difensore centrale, un centrocampista di livello (oltre Soriano) e due attaccanti di categoria, è giusto per una sera accantonare ogni tipo di analisi futuristica e applaudire questa squadra che sta diventando gruppo e un allenatore che è riuscito evidentemente a toccare le corde giuste pur lavorando in modalità cantiere aperto e con tanti giocatori in uscita.

Vedere tutti i giocatori abbracciarsi dopo i due gol e correre all'impazzata per tutto il campo ci ha consentito di rivedere scene che avevamo dimenticato, anche chi è arrivato da poche ore ha inteso dare il proprio contributo. E' il caso di Tello, ma soprattutto di Verde: mezz'ora di qualità assoluta e la sensazione che presto sarà un titolare inamovibile in un terzetto offensivo che, con un bomber vero, potrebbe essere davvero tra i migliori della categoria.

E poi l'Arechi. Chapeau a questa tifoseria che, pur con un mercato a rilento, un presidente dimissionario e una retrocessione che brucia ancora tanto, ha portato sugli spalti 13mila spettatori. Numeri che reggono il confronto anche con piazze di categoria superiore. Se oggi la Salernitana ha vinto in rimonta lo deve alle giocate dei singoli, alle strategie del mister, ma anche alla spinta costante del dodicesimo uomo. Quello che è esploso in un boato liberatorio come se fosse una finale. 

Bellissimo così, dunque. Considerando che realtà blasonate sono partite col piede sbagliato e che in B non esistono gare dall'esito scontato, la Salernitana incamera i primi tre punti della stagione e può guardare alla prossima trasferta di Bolzano con rinnovto entusiasmo e con la consapevolezza di potersela andare a giocare. Quanto sarebbe bello arrivare al big match con la Sampdoria da capolista con sei punti. In quel caso anche i distinti e la tribuna sarebbero gremiti. E per la corazzata di Pirlo sarebbe tutt'altro che facile. Avanti così, sia solo l'inizio in attesa di 3-4 colpi!

Sezione: Editoriale / Data: Dom 18 agosto 2024 alle 00:00
Autore: Luca Esposito / Twitter: @lucesp75
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