Sembrano passati decenni, invece stiamo parlando di appena due anni fa. Domenica prossima Salernitana-Fiorentina sarà solo uno degli ultimi atti di una stagione disastrosa, con la possibilità - remota - che arrivi anche l'aritmetica retrocessione in B. Eppure, nell'aprile del 2022, la stessa gara ha regalato emozioni indescrivibili. Forse una delle più intense dell'intera storia della Bersagliera in uno stadio che quasi la vinse da solo.

Dopo le due vittorie esterne di fila con Sampdoria e Udinese e la notizia dell'ok al recupero del match col Venezia originariamente perso a tavolino, si respirava nell'aria il profumo dell'impresa. E Salerno, quando scende in campo assieme alla squadra, è capace di fare la differenza. Oltre 20000 spettatori, cori da brividi per 95 minuti, un gruppo che lottava su ogni pallone e che disputò un primo tempo strepitoso, culminato col vantaggio di Djuric sotto la Sud e con Ranieri, Ederson, Bohinen e Coulibaly a giganteggiare.

Nella ripresa, dopo il pari di Saponara, ecco il definitivo sorpasso granata: Igor stecca, Bonazzoli non sbaglia ed è un tripudio di sciarpe e bandiere, con centinaia e centinaia di bambini e famiglie unite in un unico abbraccio collettivo. E in molti piansero di felicità quando l'arbitro fischiò la fine, ancor di più perchè il Cagliari perse a Genova e il 7% non era poi più soltanto un sogno. E oggi? Arechi deserto, gruppo spaccato, quarto allenatore sulla panchina, rischio di perdere l'undicesima gara interna della stagione e tanti dei protagonisti di quell'impresa incomprensibilmente bocciati da chi ha fatto mercato.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 18 aprile 2024 alle 14:00
Autore: Gaetano Ferraiuolo
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