Lunedì sera per la trentacinquesima giornata di un campionato di serie A, che per la Salernitana nulla ha più da dire, all'Arechi sbarcherà la squadra più in forma e in voga del momento: l'Atalanta Bergamasca Calcio di Gian Piero Gasperini da Torino. Gli orobici sono la società e la squadra del momento, e ciò non solo grazie ai risultati, essendo stati capaci di costruire una mentalità vincente e propositiva di stampo europeo e così di competere con club blasonati e dalla storia internazionale di rilievo, come Olimpique Marsiglia e, soprattutto, Liverpool. Da anni protagonisti assoluti in massima serie i nerazzurri hanno avuto il merito di rinnovarsi senza perdere di qualità e di risultati, chiudendo un ciclo e riaprendolo, coniugando innovazione in termini di rosa e tradizione nel segno di un maestro di calcio come Gasperini, pronto a festeggiare un decennio a Bergamo con un trofeo, o magari due se riuscisse il double Europa League e Coppa Italia.

E il campionato? Già sembra quasi essere un "disturbo" il match in programma a Salerno contro i granata fanalino di coda del torneo. Gli atalantini con ogni probabilità, e i segnali andrebbero in tal senso, ricorreranno ad un ampio turnover, opponendo al cavalluccio marino una formazione costituita da pochi titolari e una folta schiera di seconde linee. Ciò detto va rimarcato che il roster bergamasco è di livello elevato anche alla voce "panchinari" con il trainer torinese che ha tra i suoi segreti anche quello di fare sentire importanti tutti i calciatori e coinvolgerli in modo da sfumare e relativizzare il concetto di titolari e riserve. Contro la Salernitana di Colantuono, in vista del decisivo retour match con il Marsiglia, valevole per la finalissima di Europa League,  il tecnico nerazzurro farà riposare molto probabilmente Musso, Kolasinac, Ederson, Zappacosta e soprattutto l'intero tridente delle meraviglie composto da De Ketelaere, Koopmeiners e Scamacca.

Quest'ultimo è il giocatore più in forma dell'Atalanta e, a suon di goal, sta guadagnandosi titoli a nove colonne e, soprattutto, la maglia di centravanti titolare dell'Italia di mister Spalletti ai prossimi Europei. L'ex Sassuolo si potrebbe definire il "Balotelli bianco", vuoi per il talento, la forza fisica e la tecnica che gli consentono di segnare in tanti diversi modi, vuoi per il suo carattere particolare che ne avrebbe frenato un po' finora l'ascesa, vuoi, infine, per quello strano modo di (non) esultare che ricorda il buon Mario. Se, tuttavia, le riserve bergamasche portano i nomi di Carnesecchi, Hateboer, De Roon, Lookman, Pasalic, Mirancuk ed El Bilal Toure' allora ti spieghi come i lombardi primeggino in ben tre competizioni a maggio e prevedi che ci sia ben poco da stare allegri per quel che resta di una Salernitana, chiamata ad evitare imbarcate ed ennesime figure barbine nel violato (o meglio violentato) principe degli stadi.

 La prossima sfida potrebbe essere una sorta di revival dell'ultima appena andata in archivio, quella che ha visto i campani perdere in casa contro la Fiorentina due, dove il numero "due" sta sia per seconda squadra della Viola, sia per il numero di goal subiti da Ochoa e compagni. L'Atalanta, come i toscani di Italiano, arriveranno a Salerno distratti e un po' depotenziati da incontri dispendiosi quanto decisivi per le sorti stagionali orobiche e ciò non può non acuire i rimpianti (e i rimorsi?) per ciò che poteva essere e non è stato e per un finale che, grazie a incastri e contingenze favorevoli, poteva a livello di calendario sorridere alla Bersagliera ben più di quanto si sarebbe potuto percepire a luglio alla lettura dei calendari. 

Gli uomini di Colantuono si presenteranno lunedì in campo anch'essi falcidiati da indisponibilità varie, ma si spera di recuperare Antonio Candreva, forse l'unico, o uno dei pochissimi, che merita di calcare l'erba dell'Arechi con la maglia della Salernitana addosso. Fantantonio potrebbe, se recupererà dalle noie fisiche dell'ultima ora, sfruttare eventuali licenze difensive atalantine per rimpinguare il suo già ragguardevole bottino stagionale di reti ed assist firmati. Il buon Antonio lo meriterebbe e magari ulteriori applausi del (poco) pubblico atteso sugli spalti potrebbero essere un motivo in più per pensare di restare in forza alla Bersagliera anche l'anno prossimo in cadetteria. Salerno ci conta, chi vivrà vedrà...

Sezione: News / Data: Ven 03 maggio 2024 alle 23:30
Autore: Raffaella Sergio
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